Questa settimana entrano nel vivo i festeggiamenti del Carnevale fino al 5 marzo. In questo giorno cade il martedì grasso, si chiudono poi le celebrazioni carnevalesche e inizia il tempo di Quaresima.
Le origini del Carnevale si perdono in alcune celebrazioni pagane. Dalle feste in onore di Saturno nella Roma antica e quelle in onore di Dioniso in Grecia. In entrambe queste occasioni il vero protagonista era il divertimento folle e sovvertitore delle regole quotidiane, il cui spirito, con modalità differenti, è lo stesso del Carnevale di oggi.
Scherzi, maschere, divertimento e buon cibo caratterizzano il Carnevale che si festeggia nelle zone dall’Alta Valle del Sele dove risiede la nostra azienda agricola. Attingendo però dai resoconti dei nonni, e dei nostri genitori, possiamo renderci conto di quanto le celebrazioni del Carnevale siano cambiate rispetto agli anni 40, 50 e 60.
Allora ci si i mascherava utilizzando abiti dismessi che si trovavano in casa e si faceva la “mascarata”, cioè una festa in maschera. Una festa di paese che consisteva nel fare il giro delle case, soprattutto dei vicini, con travestimenti improvvisati – le maschere era chiamate “ciavon”.
Chi apriva la porta doveva indovinare l’identità della persona nascosta sotto la maschera e nel mentre si cantava, si ballava e si scherzava, soprattutto con i più anziani della casa. Una volta svelata l’identità della “maschera”, si offriva pane e salsiccia, oltre alle immancabili chiacchiere. Già allora nell’impasto si usava l’olio extra vergine di oliva al posto del burro, cosa che noi facciamo ancora oggi.
Per il pranzo del martedì grasso si preparava un brodo fatto con frattaglie di maiale, fusilli al sugo – quest’ultimo preparato con pezzi poveri di maiale – gallina ripiena e sempre le chiacchiere.
I fusilli avanzati non venivano mangiati il giorno dopo ma dati come pasto alle galline poiché si credeva che ciò potesse contribuire a far produrre più uova.
Ricetta delle chiacchiere
Dopo averle citate come uno dei dolci tipici del Carnevale dall’Alta Valle del Sele, almeno dal secondo dopoguerra ad oggi, non potevamo non proporre la ricetta delle chiacchiere. Quest’anno abbiamo preparato l’impasto con farina di risciola semi integrale dei PiantaGrani, un grano antico dell’Alta Valle del Sele e naturalmente il nostro olio extra vergine di oliva che usiamo per amalgamare gli impasti fatti in casa, sia dolci che salati. Al posto dell’olio si può usare anche il nostro limonolio, un infuso di olio extra vergine di oliva e limoni della costiera amalfitana, per dare all’impasto il piacevole profumo del limone.
- 400 g di farina di risciola semi integrale oppure farina 00
- 3 uova
- 40 g di olio extra vergine di oliva
- 40 g di zucchero
- Mezzo bicchiere di Vermouth
- Un pizzico di sale
- Buccia di limone grattugiata